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L’emulazione come strumento per accelerare il time to market

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L’emulazione come strumento per accelerare il time to market hero image

Le aziende di beni di largo consumo (CPG, Consumer Packaged Goods) stanno riducendo i tempi di lancio grazie alla tecnologia di emulazione. E i progressi nella visualizzazione, nel software di progettazione e nella formazione stanno rendendo sempre più facile il suo impiego.

Mi piace considerare la realizzazione di un prodotto, come una sorta di promessa verso azionisti, distributori e consumatori. Dal momento in cui un nuovo prodotto viene creato, scatta una corsa contro il tempo per mantenere quella promessa. E, dato che i consumatori richiedono nuovi prodotti e il marketing risponde con sempre maggiore varietà, i produttori di beni di largo consumo devono cercare di mantenere questo impegno.

Come si può, allora, raggiungere questa rapidità di commercializzazione, senza compromettere la produzione?

Alla base di tutto, e prima di qualsiasi intervento, vi è una meticolosa programmazione iniziale. Una cosa è certa: scoprire di avere problemi causati dall’integrazione dei controlli, dal sequenziamento delle linee o dai colli di bottiglia dopo che sono state costruite le macchine o riconfigurate le linee, non è proprio la condizione ideale. Troppo spesso ho visto questa situazione trasformarsi in ritardi nell'installazione o, peggio, in promesse non mantenute.

Un ambiente virtuale per giocare d’anticipo

I metodi tradizionali per la progettazione, la messa in servizio e l’avvio della macchine e delle linee di produzione possono essere costosi e allungare i tempi di commercializzazione. I produttori di beni di largo consumo stanno iniziando ad usare l'emulazione come strumento per ricercare, testare e convalidare il loro processo in un ambiente virtuale, prima di apportare modifiche all'impianto e al flusso di lavoro reali.

L'impiego di un sistema virtuale che utilizzi una logica operativa reale e si collega ai PLC, può aiutare a ridurre le risorse necessarie per portare una linea dalla progettazione alla produzione. Con un modello di emulazione, si ottengono principalmente due cose:

  • La possibilità di testare completamente i controlli, riducendo così la variabilità e i rischi del progetto. Qui potete verificare la convergenza tra CAD meccanico e funzionamento logico.
  • L’esecuzione di test dei punti critici di un progetto, in parallelo alla costruzione del sistema non appena viene definita la progettazione.

Abbiamo avuto clienti che hanno riscontrato una riduzione dei tempi di messa in servizio dei controlli, da tre settimane a quattro giorni su una linea di imbottigliamento. Si tratta di tempistiche del tutto normali, che sono spesso alla base della scelta di questa soluzione.

Vantaggi oltre il lancio iniziale

Volete sapere cosa succederebbe se aumentaste la produttività del 10%? E come reagirebbe il sistema di controllo se cambiaste il mix di prodotti?

Con la virtualizzazione, è possibile sperimentare e risolvere i problemi a proprio piacimento. È possibile sviluppare facilmente un modello di emulazione per linee già esistenti, consentendo di testare continuamente nuove configurazioni e tipi di prodotto. In pratica, è possibile spingere il sistema fino al suo punto di rottura, senza conseguenze, danni o interruzioni per quello reale.

Si tratta, inoltre, di un ottimo strumento diagnostico per la risoluzione dei problemi. Supponiamo che si stiano riscontrando problemi di sincronizzazione o errori. È possibile applicare un modello di emulazione alla linea, collegarsi al sistema di controllo reale e individuare il malfunzionamento. Spesso, questo approccio può rivelare le cause di fondo di problemi che inizialmente si presentano come qualcosa di completamente diverso.

Nessun disegno? Nessun problema

Avere a portata di mano tutti i disegni CAD 3D necessari è uno dei maggiori ostacoli all'adozione della virtualizzazione. Negli ultimi anni l'industria ha fatto molta strada per passare a rappresentazioni 3D complete di macchine e attrezzature. Tuttavia, ci sono sempre dei gap da colmare.

Per ricreare un impianto completo senza dover passare settimane a cercare i disegni, è necessaria una libreria completa di attrezzature di fabbrica da integrare alla propria. Per esempio, Emulate3D dispone di una libreria di dispositivi industriali generici che aiuta a creare un gemello digitale, o “digital twin”, della vostra fabbrica. La libreria dispone di tutti i nastri trasportatori, robot, pulsanti, pusher, puller, tenditori o ogni altro elemento che potete immaginare. Mi piace definirla come una sorta di costruzione di applicazioni industriali che le nuove tecnologie contribuiscono a rendere facile da realizzare.

Perché adesso?

Il concetto di virtualizzazione non è nuovo. Ma le possibilità di influenzare i tempi di commercializzazione per le aziende CPG stanno diventando sempre più evidenti. Di seguito sono riportate solo alcune delle ragioni per cui credo che sia giunto il momento di agire in tal senso. 

  • La tecnologia di emulazione è più facile da ottenere. Non solo sono disponibili più disegni 3D, ma creare il proprio modello è molto facile utilizzando il software drag-and-drop.
  • Il personale è pronto. Gli ingegneri industriali escono dalle università conoscendo già questa tecnologia, e stanno di fatto aiutando ad implementarla data la loro consapevolezza del potenziale insito nella virtualizzazione.
  • Le aspettative sono alte. Man mano che l'automazione diventa più affidabile, maggiore è l'aspettativa di creare linee di produzione che funzionino fin dall'inizio, senza attendere mesi.
  • Vedere è credere. La capacità di vedere un sistema produttivo virtuale nel contesto, utilizzando la realtà aumentata e le immagini realistiche di oggi, rende la vostra visione più credibile per un maggior numero di stakeholder.

Per saperne di più, guardate questo blog video sui "digital twin" oppure richiedete una demo gratuita

oggi stesso.

Pubblicato 9 dicembre 2019

Argomenti: Industria alimentare

Ian McGregor
Ian McGregor
Business Development Manager, Emulate3D, a Rockwell Automation Company
Ian McGregor is Global Emulate3D Business Development Manager with Rockwell Automation, and specialises in the application of dynamic digital twins to offline controls testing and throughput simulation in manufacturing, material and baggage handling. He has more than 30 years of industrial simulation and emulation experience and has lived and worked in England, France, Singapore, Japan, and the United States. He has a BSc Hons degree in Mechanical, Aeronautical, and Production Engineering from Kingston Polytechnic, UK, a Diplome d'Ingenieur in Applied Computing from the Universite de Technologie de Compiegne, France, and a Masters degree in Computer Integrated Manufacturing from the Cranfield Institute of Technology in the UK. In 2005 he co-founded Emulate3D to develop a better framework for simulation and emulation, and in 2019 Emulate3D was acquired by Rockwell Automation to reinforce their digital solutions offering.
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